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La vita di Piero è un susseguirsi di eventi importanti che si dispongono come in una grande scacchiera. E, al pari di una partita di scacchi, è piena di mosse mirate e strategiche, studiate appositamente per avanzare e vincere la partita.

 

Le sessantaquattro caselle sono il luogo delle decisioni, dove il re opera le sue scelte. Spesso affiancato da una donna, e da alfieri in affari, imbraca il suo cavallo e mira dritto verso lo scacco matto del suo successo. Questa, in estrema sintesi, la rappresentazione plastica dell’energia di questo libro.

 

Ognuno di noi ha svariati modi di raccontare il proprio vissuto o semplicemente un fatto accaduto e, nel preciso momento in cui sceglie di condividerlo, opta per uno stile. Potremmo dire che il famoso “genere letterario”, che utilizziamo per qualificare una categoria di testi, è in realtà un comportamento, è l’atteggiamento che abbiamo di fronte alle cose e che poi utilizziamo per interpretarle ed esporle.

 

Lo spiccato stile investigativo che avvolge questo libro non appartiene al racconto in sé, non è una scelta letteraria, ma è la maniera in cui lo stesso autore indaga se stesso e le strade del suo successo personale e professionale.

 

Piero ha una modalità inquirente: conduce un’istruttoria con il suo quotidiano vivere, alla ricerca di quella verità che in ognuno è presente e che ciascuno rappresenta.

 

Per poter individuare elementi di prova a favore o contrari alla propria crescita, è necessario uno sforzo che inevitabilmente bisogna operare per oggettivare ogni esperienza e saperla leggere col giusto distacco emotivo.

 

Il racconto, ricco di episodi che si interpongono come bastoni tra le ruote, è una sorta di album fotografico capace di restituire lo sguardo sui fatti. Non mancano imprevisti, inganni, sospetti. Tutti passati in rassegna dall’occhio vigile e astuto del protagonista che, senza mai perdersi d’animo, risolve la questione e punta ogni volta verso un obiettivo più alto.

La narrazione, avvincente e veloce, non conosce corsie di rallentamento e ci porta dentro le situazioni, facendocele vivere da vicino grazie ad una penna estremamente disinvolta.

 

L’ambientazione principale è l’io dell’autore. I luoghi e i personaggi sono quelli dell’Abruzzo, ricco di tradizioni, di bellezze culturali e artistiche che fanno da sfondo ai fatti della quotidianità. E poi ci sono i viaggi, gli affari conclusi in svariati Stati del mondo.

 

Ci sono gli odori, i rumori, i colori.

C’è la forza.

C’è la speranza.

È un giallo dalle tonalità brillanti.

 

Paola Bucci

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